
La piccola che mi prende in giro sul voto della prova di ingresso, mamma ho preso quattro, no però più cinque, sono stata bravissima.
La mezzana con un nove in francese, ottenuto senza sommare i voti di tre verifiche, che sorride festosa e fiera, poco avvezza a ricevere valutazioni così alte.
Il primogenito che lascia in pace per un pomeriggio intero la piccola, studia filosofia e fa domande di senso, anche se userà Wikipedia per copiare durante la prova scritta, che si organizza un passaggio per tornare tardi dall’allenamento di pallacanestro.
Il gatto che non si sveglia alle tre perché è convinto sia mattino, col ritmo circadiano di un neonato.
La telefonata di un’amica cara, che ti tiene compagnia nella strada -lunga, a volte troppo- che dal lavoro ti riporta a casa -tardi, a volte troppo.
Una serie televisiva che ti cattura e appassiona, alternata a un libro alto e drammaticamente attuale, regalo del fidanzato.
Sarà che ho imparato dalle piccole cose.
Sarà che la felicità è qualcosa di semplice, non facile.