Una mattinata nel capoluogo lombardo offre sempre spunti interessanti e non delude mai, anche se devi lavorare e vai di fretta.
In breve e in ordine sparso alcuni accadimenti.
Un cielo che proprio azzurro non era, nonostante il sole, ma è quanto di meglio si possa sperare.
Il baciamano di un signore probabilmente sprovvisto di tutti i venerdì, davanti al duomo e dietro a centinata di piccioni becchettanti.
Un bellissimo negozio di abbigliamento, scelto appositamente per rinnovare il guardaroba dopo il catastrofico cambio armadi, dal quale uscire con due magliette per la mezzana, un pigiama per la piccola e un cappellino per il grande.
Un’osservazione attenta sulla variopinta umanità che ci circonda, dal turista in canottiera e infradito alla signora con la pelliccia e il colbacco, a dimostrazione che il meteo è solo uno stato mentale.
Una dichiarazione d’amore d’altri tempi alla stazione, dove un ragazzo con l’emozione negli occhi e un grande mazzo di tulipani rossi fra le mani ha accolto la fidanzata al binario cinque, restituendo fiducia e romanticismo a tutti i viaggiatori del regionale delle otto e ventisei.
Un’orda di ragazzine fuori da un albergo di lusso, che inseguono urlanti un personaggio così famoso che quando ti dicono il nome ne sai quanto prima, ma forse sei ormai vecchia per certe conoscenze.
Un viaggio di ritorno seduta nella direzione giusta, con la fronte appoggiata al finestrino e il sole che ti scalda, mentre, un paese dopo l’altro, si avvicina casa tua.