
Due pagelle buone e una buonissima.
La spia della macchina che finalmente si spegne, dopo l’intervento salvifico ma poco economico del meccanico.
Un batterio maledetto che si è insinuato dopo un banale intervento dentistico, che me ne ha fatto vincere uno decisamente più complicato.
Un paio di visite mediche a figlio, controlli e check up di ogni genere. Il tagliando alla macchina è più rilassante e meno costoso.
Due visite all’Ikea col fidanzato, nello stesso mese.
In entrambe le occasioni siamo usciti senza comprare niente, non una candela Sinnlig, un pacco di tovaglioli Rosenhätta, un’anta della libreria Billy.
Alla terza uscita senza acquisti scatta il record del mondo.
Il gatto che s’è puntato la sveglia interna nel cuore della notte, e puntualmente alle tre si lancia dall’armadio al cesto dei panni da stirare come fosse spiderman, nel sempre vincente tentativo di svegliarmi.
Le quarantene degli altri, che sembra il titolo di un film di Muccino e invece è una condizione su cui moderare impegni e lavoro.
Progetti e programmi, chi collabora e chi ostacola, la mia ingenua e pervicace attitudine all’”andrà tutto bene”.
La vita è quello che accade tra un tampone e una Dad.