
La piccola che esce di mattina per l’ultimo giorno di scuola in presenza, che in tanti anni non è mai capitato fosse a novembre.
Le domande esistenziali che ci accompagnano e tengono svegli la notte, “reggerà la connessione con tre creature in didattica a distanza e una più grande in Smart working?” “Si dovrà accendere un altro mutuo per sostenere i mattutini attacchi al frigorifero dei figli?”
Io che metto piede oltre le porte scorrevoli del supermercato senza mascherina per una dimenticanza fatale e vengo guardata come se fossi entrata senza mutande.
Il grande che chiede solo di andare con gli amici, di pomeriggio, al bar a giocare a carte e tu ti dici che forse non sono gli anziani a dover essere chiusi, ma chissà.
La mezzana che durante le lezioni a distanza perfezione la sacra arte del make up e non si mai se dalla sua stanza uscirà Nefertari, Moira Orfei o Pennywise.
Il nostro ultimo giorno di libertà è trascorso così, tra il rassegnato e lo stordito, più o meno come al solito.
Da oggi la zona è rossa, il futuro incerto, la pizza da asporto il sabato.
E andrà tutto come deve andare.
Resisti!!!
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Sempre 😉
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