Cantami, o Diva

L’inizio non è stato del tutto promettente, questo va detto.

Certo, l’aula magna era piena e i partecipanti carichi di energia, come si confà a un nutrito gruppetto di decenni della quinta elementare.

Certo, la poesia è un’arte nobile e alta, e a volte si fa un po’ fatica a calarla nel quotidiano.

Certo che però ci siamo messi tutti di impegno, ascoltando per quasi un’ora l’appassionata descrizione della storia dei poeti, accompagnate da citazioni leggendarie come Baudelaire coi Fiori del male, Dante con il suo inferno, Ulisse e il suo peregrinare perché sì, anche un sabato pomeriggio di aprile è buono per chiedersi se sia più importante la meta o il viaggio.

Certo, siamo stati buoni anche se un po’ impazienti quando tutti i componenti della giuria, tutti e sei, uno per uno, hanno letto una delle loro opere. Ci siamo chiesti un po’ infastiditi come mai fossero solo uomini, ché la poesia è pure femmina, a voler ben guardare.

Certo, è valsa la pena anche l’ascolto della poesia in napoletano, un capolavoro sulla fiducia, non avendone purtroppo capito neanche una parola.

Perché dopo gli applausi dovuti è arrivato finalmente il momento della premiazione, preceduto dall’ingresso della busta come in ogni competizione che si rispetti.

E la prima ad essere chiamata, insieme alla sua compagna, amica e coautrice è stata proprio lei, la piccola poetessa di casa.

Che si è alzata di scatto quando ha sentito pronunciare il suo nome -storpiato, ma siamo abituati- come Leonardo di Caprio la sera dell’Oscar, mani sul viso, incredulità negli occhi.

È salita sul palco rapida e sicura, ha stretto la mano al presidente della giuria e ai giudici tutti, ha ricevuto trionfante il buono Coop da cinquanta euro di premio.

Dono che, appena uscite dall’aula magna, le due vincitrici si sono precipitate a spendere, acquistando ogni genere di schifezza ipercalorica per festeggiare a scuola, insieme ai compagni, l’inaspettata vittoria.

Brave, bravissime, piccole poetesse.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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