“Mami, questo oratorio è una meraviglia. Primo! Piatti di pasta al ragù più abbondanti del solito.
Secondo! Ero nei verdi ma le mie amiche no e allora ho fatto gli occhioni all’animatrice Costanza che mi conosce e mi vuol bene e mi hanno spostata.
Terzo! Di merenda c’era il gelato. A proposito, tu quando vieni a aiutare le mamme il pomeriggio?”
“Mamma, ti prego. Ci devo andare per forza? Fammi stare a casa, mi annoio. La pasta l’ho presa in bianco perché al ragù non mi piace, il gelato lo sai che non lo mangio mai. Ah, non trovo il braccialetto elettronico per entrare e uscire, sarà un segno del destino. Ho studiato un anno, mi merito il divano”
“Mother, non puoi capire quanto sia impegnativo stare dietro ai bambini di sei anni. E quanto parlano, poi! Non immagineresti mai! E poi ce n’è uno…peggio della piccola quando era piccola. Gli altri ok, sanno cos’è il rispetto per l’adulto”
Un solo giorno di oratorio ed eccoli qui. Una piccola entusiasta e golosa, che corrompe animatrici innocenti sbattendo gli occhioni.
Una mezzana annoiata e affranta, che cerca il divano come il
Sacro Graal.
Un grande che è grande per davvero, non più animato ma animatore, con la maglietta dello staff e qualche decina di bambini di prima elementare da aiutare, far divertire, contenere.
Per una volta tornerà utile il curriculum da fratello maggiore.