“Mamma che emozione! Non ti puoi immaginare! Che momento! Loro erano lì, a un passo. Loro, così belli e famosi, e quanta gente c’era! Tutti gridavano! Eh sì, ne è valsa la pena passare il pomeriggio nella galleria del centro commerciale. Che felicità conoscere persone così famose!”
“Mamma, ti ho mentito. La maglietta che mi hai regalato non mi piace. Mi fa orrore. Non te lo volevo dire per non offenderti però l’ho nascosta in fondo all’armadio. Ma possiamo tenerla via per la piccola, vero? Mamma? Ti sei offesa?”
“No, non piove così tanto. Sì, l’ho sentito il tuono ma fa niente, passa in fretta. Sono solo quattro gocce. Come dici? La giacca? No, non serve. Grazie per l’offerta ma non voglio un passaggio. A scuola ci vado a piedi con le mie amiche”
La domenica pomeriggio alla scoperta di due famosi youtuber, immersa in una folla di ragazzini e ragazzine con i piedi in centinaia di Nike e All Star.
Gusti nell’abbigliamento cambiati dalla sera alla mattina, che divergono da quelli di mamma come punti cardinali.
Dallo scuolabus alle chiavi di casa, senza gradi intermedi, da zero a cento in un battito di ciglia.
Io, che alla sua età mi sono emozionata per avere toccato la mano a uno dei Righeira durante un’esibizione. Che ho subito in silenzio il principe di galles delle gonne comprate da mia madre. Che andavo a scuola a piedi da anni, e un passaggio l’avrei anche gradito.
E dire che questa volta si era annunciata. Aveva bussato e pure suonato il campanello, ma io ho chiuso la porta e spento le luci per non farci trovare.
È bastato mandare una figlia in prima media per fare entrare lei, la signorina preadolescenza.
Che, al femminile, è ancora più faticosa della sua versione maschile. Più complicata e contraddittoria, come il genere a cui appartiene. Più testarda e polemica, come la fanciulla che la abita.
Che se la ride sotto i baffi, perché il divertimento è appena cominciato.