Le fette biscottate con la marmellata alle more di rovo, al posto del tè coi biscotti.
L’acqua micellare invece che la cera di Cupra.
La coda di cavallo e non i capelli sciolti.
Il bar all’angolo al posto della solita caffetteria.
Un lucida labbra color ciliegia invece del burro cacao.
Un libro giallo dalla copertina azzurra al posto dei miei soliti romanzi.
Un fico d’India mai assaggiato comprato al posto delle mele, mangiato solo dopo avere capito come aprirlo.
A sinistra invece che a destra al bivio della pista ciclabile.
La mano destra al posto della sinistra per firmare un avviso.
Prendere le scale invece dell’ascensore e scoprire cognomi buffi sui campanelli.
Fare il passeggero e non l’autista.
Usare la grattugia al posto del grattugiato.
Stare con invece che contro.
Guardare il cielo e non i piedi.
Spostarsi di un passo o salire su un gradino, cambiando prospettiva e punto di vista.
I cambiamenti grandi germogliano nei piccoli gesti.