L’unica spiegazione possibile

Li coltivi da piccini, teneri virgulti, radici che ancora devono affondare nel terreno.

Innaffi, curi, esponi al sole, dai ombra.

Notti in bianco, madonne a colazione quando nessuno si alza.

Discussioni per i compiti, lo studio, la matita si impugna così, no lì non ci puoi andare, così tardi non devi tornare, sei piccolo per questo e quell’altro.

Lezioni provate e quelle private, l’essere motivatore, non arrenderti, dagli sbagli si impara.

E mentre tu semini e concimi, pensando che sarai fortunato ad essere ancora vivo per assaporare i frutti, il miracolo accade.

Così, dal niente, prima non c’era e poi sì.

Come una magia di David Copperfield, tu che ti senti più come il mago Forest.

Il primogenito legge.

Legge libri per piacere e studia i testi per gli esami.

Nessuno lo obbliga, lo maltratta, lo ricatta (tutti ottimi metodi educativi, comunque).

Divora storie e sfoglia pagine, prende appunti e acquista libri col bonus cultura.

Insomma, fa tutto quello che ho provato ad insegnargli negli ultimi diciannove anni.

E lo fa sua sponte, senza coercizione alcuna.

Devo controllare: l’unica spiegazione è che stia producendo metanfetamine in garage.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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