
La mezzana sta stilando la lista invitati per il suo diciottesimo compleanno, oltre a cercare il vestito giusto, il trucco perfetto e l’acconciatura più fashion.
Quando le è stato timidamente fatto notare che mancano ancora nove mesi, ha risposto che passano in un attimo, giusto il tempo di una gravidanza, e ho sentito le coronarie stringersi.
Vagheggia di improbabili tatuaggi, una volta varcata la soglia della maggiore età.
Dettaglia con precisione certosina il piercing ai capezzoli che non vede l’ora di fare.
Con la sua amica G, sta pazientemente costruendo un gioco da tavola, il Monopoli degli alcolisti anonimi, il pictionary degli spacciatori di parco Sempione, il gioco dell’oca di Rocco Siffredi.
A ogni casella una entusiasmate attività da svolgere in coppia, da soli o con uno shottino.
Insomma, sprizza maturità da tutti i suoi diciassettenni pori.
Ho avuto queste notizie dal resto della famiglia, infatti scrivo queste poche righe dal tavolino del chiringuito che ho aperto anzitempo nella Baía dos Porcos, Brasile.
Preferisco non esserci al compleanno, pure se mancavo nove mesi.