
Lei non esce, si smaterializza.
Come in una replica di Star Trek, si teletrasporta altrove.
Un momento è con te in cucina, mentre sorseggia la settima tazza di tè verde della giornata, e l’attimo dopo è sulla porta a mettersi le scarpe, avvolta in una nuvola di profumo.
“Ma dove vai?”
“Faccio un giro in ciclabile con S”
“E poi?”
“Ci vediamo al McDonald con gli altri, non torno a cena”
“Ah”
“E dopo restiamo a chiacchierare al parchetto per organizzare la festa di sabato”
“Ma quale festa? Non andavi a dormire da G?”
“Mamma, venerdì dormo da G, sabato la festa di M”
“Meno male che c’è la domenica”
“Già, partita e gruppo animatori”
“Evviva il lunedì, allora”
“Già, pensavamo di fermarci al kebabbaro dopo scuola”
“Nient’altro? Mi pare un po’ pochino”
“Infatti poi vengono anche Z, R e J e facciamo un giro al centro commerciale”
“Ero ironica, infatti. Ti farò togliere dallo stato di famiglia”
“Ahahah scherzi ancora, eh?”
“No”
La mezzana è scesa tempo fa dall’iperuranio, con mia grande gioia.
Per abitare il nostro mondo, pensavo.
Invece abita il suo, e chi la vede più.