
Ci sono periodi che, vuoi per il troppo lavoro, gli impegni come taxi dei figli, il male di vivere ed altre amenità, stare dietro alla casa diventa un’impresa impossibile.
È così ti alzi la mattina e ti accorgi vaga che i bagni ricordano sempre più un sobborgo di Calcutta, e nello specchio ti pare di scorgere il volto rugoso di Madre Teresa. Invece sei tu, che ancora non ti sei truccata.
Che poi, nella camera delle sorelle è più facile trovare la lebbra che una felpa al suo posto nell’armadio.
Le due adolescenti hanno un concetto di ordine molto personale e francamente opinabile: perché chiudere i vestiti in un cassetto, quando il pavimento è così comodo?
È così ti ritrovi a camminare su un morbido tappeto di magliette pulite, maleodoranti divise di pallavolo, leggins contenitivi, prendisole dell’estate scorsa, un maglione peloso anzi no, quello è il gatto.
Se con coraggio provi ad affondare le mani in queste ere geologiche di Terranova e Shein, ecco che spunta la carta della merendina, appiccicata al pavimento da un residuo di ceretta dimenticato dalla mezzana. Dalla scrivania ti osservano muti sei bicchieri mezzi pieni di acqua -ah, ecco dove erano finiti!- il libro di filosofia aperto da settimane alla stessa pagina (forse anche lui incollato dalla ceretta), orecchini spaiati, una collezione di cosmetici da fare invidia a Chiara Ferragni.
Insomma, sembra di entrare alla Rinascente.
Devastata dai ladri.