
Il primogenito è a casa in Dad.
Parte del suo istituto è stato evacuato per evitare che crolli il soffitto su testa e cartelle dei nostri baldi liceali.
È tornato quindi con grande naturalezza a indossare i panni dello studente in videolezione, nello specifico il pigiama.
La mezzana prosegue serena con le intemperanze adolescenziali, mettendo a dura prova nervi e sonno della sottoscritta. So che un giorno rideremo insieme di tutto questo, quando avrà finalmente la testa sulle spalle e sarà un’adulta stabile e realizzata. È che se continua così non la faccio arrivare ai diciassette anni.
La piccola il venerdì si mette le unghie finte. Sono lunghe, appuntite e in colori improbabili. Le tiene fino alla domenica sera, ché a scuola così non ha il permesso di andare. L’ultima volta l’ho trovata con le mani a mollo nell’acqua calda per sciogliere la colla. Nella pentola che usiamo per la pasta.
Il gatto maggiore mi ha consegnato, alle sei della mattina, un topo gigante dalla coda mozzata.
Però sto bene, in fondo la situazione potrebbe andare peggio.
Potrebbe piovere.