
Sugli spalti affacciata, con la mezzana, a guardare la piccola dedita alla sua attività preferita, la ginnastica.
Rondate, ruote, rincorse e salti, un mortale che è quasi riuscito e la fine ingloriosa sul materasso, pancia all’aria e testa in giù.
In macchina fuori da una discoteca, alla una e mezza di notte, ad aspettare il primogenito e i suoi amici. Osservare gli altri sventurati nelle altre auto, il giaccone sopra e il pigiama sotto, lo sguardo perso in un unico, comune, pensiero “ma io, perché ho fatto figli?”
Seduta su una sedia davanti a uno schermo, in onda l’ennesimo open day. Una biondissima studentessa di quinta che racconta quanto sia stato interessante studiare il criminologo Cesare Lambrusco. Io ricordavo Lombroso, ma forse perché sono astemia.
Aspettare che la mezzana torni dalle sue uscite pomeridiane, dimenticando che viaggia su un fuso orario diverso e la puntualità è un concetto quanti mai astratto e lontano.
Benvenuti nella mia sconfort zone.
In bocca al lupo per tutte queste prove quotidiane!!
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