
E io che pensavo di essere una mamma quokka.
Sì, quel tenerissimo roditore che incanta con il sorriso tenero e cuccioloso, quella che le altre mamme fuori da scuola dicono “ma va come è affettuosa e protettiva la signora Quokka, sorbole”
Ma lei è una che, se attaccata da un predatore, lancia i suoi piccoli come le sfere dei Pokemon per difendersi. Un po’ carogna, insomma.
E invece.
È bastato accogliere e consolare le prime delusioni amorose di un figlio/a/i per capire che non sono Quokka, ma altro.
È stato sufficiente asciugare le lacrime e ascoltare “non mi vuole, non mi ama, non gli piaccio”. Ed è subito trasformazione.
Sono la pinguina imperatrice che depone l’uovo e poi lo lascia al maschio che lo protegge. Nel frattempo viaggia fino a 50 miglia per raggiungere l’oceano e pescare. Poi torna indietro e, quando l’uovo si schiude, rigurgita il cibo al pulcino appena nato e, usando il calore della sua pancia,lo tiene al caldo ed al sicuro.
Sono la femmina dell’orango, i cui figli continuano a vivere vicino anche se, adulti, hanno cambiato branco.
Sono la mamma polipo, che mangia I propri tentacoli per poter resistere fino a quando le uova si schiudono e poi si prende cura dei cinquantamila polipetti senza nonni né baby sitter.
Ma soprattutto sono la signora Drago di Komodo. I suoi denti aguzzi lacerano la carne e il mix di veleno e batteri presenti nella sua bocca provoca paralisi muscolare, shock, perdita di coscienza e morte per dissanguamento dei poveretti che provano a fare del male ai suoi cuccioli.
Sarò una suocera meravigliosa.