
Vostro onore,
Posso spiegare.
La giornata era cominciata col vomito del gatto sul divano. Sì, quello a spruzzo, come l’esorcista per intenderci. Quindi pulizia del vomito prima di colazione.
La piccola doveva imparare “a Zacinto” a memoria. L’ho scoperto non guardando il registro elettronico, ma sentendo lei che per tutta la casa declamava “io odio Ugo-io odio Ugo” con l’intonazione di un coro degli ultras.
Il giorno prima avevo bucato una gomma, e la mia conoscenza in campo di pneumatici si può riassumere in “la macchina del capo ha un buco nella gomma, e noi l’aggiusteremo con il chewing-gum”.
La mezzana, maestra di truffe e raggiri, mi aveva raccontato una fantasiosa storiella per poter uscire pur trovandosi in punizione, e giuro che è stata così affabulatrice che quasi quasi ci sono cascata. Quasi.
Signor giudice, dimenticavo che il primogenito è sceso alla fermata sbagliata del bus, lasciandomi in attesa in un altro posto, solo perché la mattina mentre gli dicevo dove scendere aveva le cuffie nelle orecchie con la musica a palla e non ha ascoltato una sola parola.
Vostro onore, spero comprenda.
Se abbandonerò figli e felino in tangenziale, avrò avuto le mie ragioni.
(Sempre che qualcuno mi sistemi la ruota, altrimenti in tangenziale non arrivo)