
Questa è la volta di una storia moderna, che a mio avviso non ha ricevuto giusto risalto e considerazione.
Narra di due viandanti, una giovane donna dai rossi boccoli e dal suo uomo brizzolato e barbuto.
I due vagavano da giorni su è giù per le valli delle Dolomiti. Si procacciavano il cibo nutrendosi di canederli e speck, strudel e polenta.
Valicavano passi e conquistavano cime, in macchina e funivia. Giocavano a carte ogni sera e la giovane donna era sempre più povera, poiché perdeva regolarmente.
Lui si orientava attraverso app parla chiaro e sapeva piegare le cartine, lei aveva le fiacche ai piedi e raccontava storie.
Lui salutava tutti lungo il cammino, lei arrivava in cima paonazza e col fiatone, e pur sentendosi intimamente inadeguata al luogo, si sentiva anche stranamente felice.
Lui amava i panorami, lei le baite con la cioccolata.
Lui avvistava marmotte e lepri, lei arrivava sempre troppo tardi.
I due, durante il loro peregrinare, incontrarono un uomo che era leggenda, aveva scalato tutti gli ottomila della terra senza ossigeno. Loro erano giunti all’incontro con la funivia, lui arrampicandosi a mani nude e bendato sulla parete rocciosa.
I due vennero avvistati in diverse valli, ma leggenda dice che la fanciulla dai boccoli rossi tanto insistette e tanto brigò, che l’uomo barbuto prenotò per l’anno successivo le vacanze a Formentera, con all inclusive e gioco aperitivo.