
La leggenda di oggi ci conduce in una storia ricca di amore e colpi di scena.
Protagonista il pastorello Cianbòlpin, un nome un programma, che conduceva una vita serena tra pascoli e greggi.
Le pecore però, si sa, a lungo andare stancano ed è probabile che il nostro pastore si sia iscritto a Tinder con la descrizione “Il mio nome è Cianbolpìn, sono allegro e canterino. Mi piace suonare, le stelle guardare, la luna che nasce, l’erba che cresce. Sdraiarmi sui fiori, annusare i colori…”
Insomma, capirete perché era ancora single.
Un bel giorno in una grotta udì una voce suadente chiamarlo. Non era Alexa e nemmeno un principio di demenza, bensì la fanciulla più bella che avesse mai visto, donna Kelina.
“Minchia, neanche Belèn” pensò il giovine pastorello. E senza esitazione accetto il suo invito e si trasferì in un magico regno fatto di castelli, cibo, e danze. I giorni passavano lieti ma un giorno la nostalgia della famiglia si fece canaglia e così si accordò con la sua bella. Lui sarebbe tornato a salutare i parenti, lei gli avrebbe donato un magico anello. Al momento di tornare, sarebbe bastato chiamarla e lei sarebbe giunta a riportarlo a casa.
Il nostro Cianbolpìn torno dunque al paesello, dove non trovò nemmeno una cugina di quarto grado e nessuno lo riconobbe. Ridendo e scherzando, se ne era andato da più di duecento anni, anche se li portava bene.
In un momento di sconforto si fermò a mangiare in una locanda, esagerò col vino rosso e raccontò agli avventori di avere la moglie più bella di tutte. Per provarlo la chiamò con l’anello, lei giunse più furibonda che mai, perché lui considerava solo il suo aspetto esteriore.
Per farla breve, Cianbolpìn nostro dovette superare prove d’ogni genere prima di tornare dalla sua bella che, nel frattempo, aveva anche partorito un bel ciambolino.
Lui dovette promettere di non frequentare più locande e smetterla una buona volta col vino rosso.
Da allora, vissero tutti felici e contenti.
(E con questa ,Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol mi diffiderà per sempre dallo scrivere leggende)