
Le zanzare in cucina e la coperta sul letto, ché la sera comincia a far freschino.
La sveglia che è tornata a mettere ordine nei risvegli di tutti e quattro.
Le penne e i libri con la plastica intorno, i quaderni che sono pagine bianche da riempire con parole nuove.
L’arrivederci alla morsa del caldo, che per mesi ha intorpidito i pensieri.
La lucidità che viene da un cielo terso e dal maglione sulle spalle.
I nuovi inizi, anche dove non c’è stata una vera fine.
I bambini col grembiule, i saluti fuori dal cancello, i significanti grandi nel cominciare un cammino.
Il caffè che non dà più fastidio se bollente, le abitudini e i riti che si insinuano lievi un giorno dopo l’altro.
Un’ansia sottile un post it dopo l’altro, per ricordare quello che si vorrebbe dimenticare.
Progettare, aspettare, sperare.
Settembre mi emoziona.