E per l’allegra rubrica “fatto in casa da maledetta” qualche dritta culinaria per una esperienza sensoriale quassù tra i ghiacci.
Cominciamo col dire che il monopolio della pizza, in Norvegia, è turco.
I padri fondatori del kebab allietano i nordici palati con pizze all’ananas e peperoni rigorosamente senza mozzarella.
Per gli amanti del pesce benvenuti, siete nel posto giusto. Merluzzo in umido, nella zuppa, alla brace, essiccato come le patatine, nascosto nelle polpette e sciolto nel cappuccino come olio di fegato.
Tra gli affettati da non perdere il fenalår, cosciotto di agnello lievemente affumicato.
Inspiegabilmente trionfano dalla colazione alla cena i cetrioli, confezionati singolarmente nella plastica al costo medio di un ciondolo Pandora. Per le zucchine la quotazione si può vedere in borsa.
Divino il kanelsnurr, una girella alla cannella di forma e dimensioni di una cacca di mucca e con l’apporto calorico sufficiente a un maschio adulto sportivo per una settimana.
Si possono assaggiare stufato di renna, carpaccio di balena e bistecca di foca, se la fame supera l’etica e la morale.
In ogni autogrill accanto alle brioche troneggiano dei würstel avvolti nel bacon, ché qui si predica di yogurt e mirtilli e ci si ammazza di grassi e colesterolo.
Per oggi è tutto, se vi è piaciuto seguitemi per altre ricette.