Un grosso istrice ci ha attraversato la strada, i lunghi aculei ritti sulla schiena e le nostre esclamazioni di stupore perché così vicini, a quella simpatica bestiola, non ci eravamo mai stati.
Un uccello variopinto e dalle grosse ali ha scambiato la nostra finestra per il cielo, sbattendo violentemente sul vetro per poi atterrare poco più sotto. Soccorso dal primogenito, è rimasto immobile per un tempo che è parso infinito per poi rimettersi barcollante sulle sue zampe e volare via, tra il sollievo generale.
L’acqua gelida della piscina che qui ha lo stesso colore del cielo, una città con una torre altissima con troppi scalini da fare, una chiesa senza tetto, a dimostrarti che si può rimanere in piedi lo stesso anche se ti manca un pezzo.
Amici che con generosità e allegria ti adottano e condividono con te pezzi di vita, piatti di carbonara, risate e ricordi.
Il grande, la mezzana e la piccola che insieme in giro per il mondo mi sembrano sempre più belli, più grandi e anche più rompiballe.
Stavo cercando tante cose in questi giorni, e fino a ora ne ho trovate anche di più.