Il cellulare si è spento, riaccendendosi quando ormai era troppo tardi.
Il piccolo gatto ha ingurgitato due buste di pappa con la solita voracità, vomitandole insieme ai resti della lucertola divorata poco prima. Sulle mie scarpe.
Tutto questo la mattina della partenza, attesa, pianificata e desiderata da settimane.
Qualcuno avrebbe potuto vedere un presagio nefasto, indizi di tragedia e sventura ma noi no, incuranti dei messaggi del fato siamo partiti con due ore di ritardo sulla tabella di marcia.
Abbiamo incontrato traffico, l’uscita dell’autostrada chiusa, il plexiglas all’autogrill e quasi quattrocento cinquanta chilometri di litigate tra il grande e la piccola, minacciati a più riprese di essere abbandonati in una piazzola di sosta.
Siamo arrivati nel mezzo di un meraviglioso nulla e la piccola si è tuffata nella piscina gelida ancor prima che spegnessi la macchina.
Oggi avremmo dovuto imbarcarci su una grande nave, il nostro regalo di Natale, prima che la pandemia ribaltasse il mondo.
La Toscana ci ha accolto con un cielo carico di nuvole bianche, un verde generoso e il silenzio delle colline.
Buone vacanze