Portati via la paura, che gela la pancia e rallenta il respiro
Lasciami il tempo del mattino, per non uscire di corsa quando fuori è ancora buio
Portati via quell’ansia subdola che si è infiltrata nell’animo di molti
Lasciami lo stupore per le piccole cose, che prima guardavo senza sempre vedere
Portati via la chiusura, della porta, della mente, del pensiero
Lasciami la consapevolezza della fragilità che si fa forza quando si svela
Portati via i risvegli di notte, con il sonno che non torna più
Lasciami il bisogno insoddisfatto, l’attitudine alla pazienza che non pensavo di avere
Portati via la stronza convinzione che le cose brutte accadano solo agli altri
Lasciami il desiderio di stare fuori sperimentato restando dentro
Quando tutto questo sarà finito,
Lasciami la luce che è entrata dalla crepa che si è aperta
Portati via i cocci.
Lasciami il senso di comunione e comunità, la prossimità che si fa respiro anche a un metro di distanza
Portati via quella preghiera sussurrata e sofferta
Ridammi gli abbracci, gli abbracci, gli abbracci.