Cara A.,
Ti scrivo perché sono davvero esasperata. Chiamalo pure “l’appello accorato di una madre” o lo sfogo di una donna esausta, ma io queste cose te le devo dire.
Non sono una donna possessiva e credo di essere gelosa nella giusta misura.
Ma quando è troppo è troppo.
Da quando sei entrata nella sua vita, tutto è più difficile.
Sta chiusa in camera con te per ore, a fare poi chissà cosa. Dice di essere in bagno e invece sta facendo video su tik tok, mentre balla e canta, nonostante le sia impedita la pubblicazione di qualsiasi contenuto. Scrive frasi profonde con una grammatica superficiale.
La mattina arriva in cucina per la colazione con lo sguardo torvo e il cappuccio della felpa extra large sulla testa.
Il cappuccio sulla testa, capisci?
Vuole solo vestiti neri e se compro qualcosa io mi guarda con fare compassionevole e infila il regalo nel cassetto più nascosto dell’armadio: non lo indosserà mai.
Risponde a monosillabi o con un tono vagamente isterico, anche se le chiedi che ore sono.
In classe si scambia bigliettini con le sue amiche, che poi a casa straccia in pezzetti minuscoli (ho provato a ricomporli, ma niente. Li mischia)
Ascolta una musica sdolcinata e irritante, conosce i testi dei rapper del momento.
Mette delle storie whatsapp tutte cuoricini e faccine con le foto delle sue amiche.
Cara Adolescenza, ti sei presa quanto avevo di più caro, il grande e la mezzana. Sappilo, non ti lascerò la mia piccola.
Una madre