Il sogno è bellissimo.
Ci sono le terme, l’acqua alla giusta temperatura, mi sento così rilassata.
In lontananza, delle voci.
Apro un occhio, grazie alla parte del cervello rettiliano tipico delle madri, e vedo delle luci provenire dalla sala.
Qualcuno si è alzato? Sono le quattro del mattino.
A fatica mi alzo e mi trascino fuori dal letto, per scoprire che tutti dormono -tranne me- e la televisione si è accesa da sola, come talvolta accade.
Deve essere posseduta.
Un passo stanco alla volta mi dirigo alla ricerca del telecomando per spegnere, accorgendomi troppo tardi che il gatto ha vomitato davanti al divano. Divano dove il piccolo felino giace acciambellato, dormendo sereno.
Deve essere posseduto anche lui.
Valuto la possibilità di cuocerlo lentamente tipo porceddu sullo spiedo. Alla fine pulisco il vomito, il mio piede, spengo la televisione, non cucino il gatto e torno a dormire.
Dopo quello che sembra un attimo, suona la sveglia.
In cucina metto in tavola la maionese al posto della marmellata.
Dopo avere visto la mia faccia, nessuno osa lamentarsi.
È lunedì.