La grande bellezza

“Sono brutta, mami”

Eh no, bambina mia.

Tu sei bellissima.

Eh no, il fatto che io sia tua madre rende le mie parole ancora più vere e importanti, giacché conosco ogni piega del tuo sorriso, ogni rotolo sulla pancia, ogni neo sulla schiena.

La bellezza non ha un’unità di misura, anche se spesso si usa il peso.

Bambina mia, non dare peso a chi te lo dice.

La bellezza è immisurabile, perché non ha dimensione.

Non gira intorno alla circonferenza di una coscia, ai buchi della cellulite, i brufoli sul naso o i capelli crespi.

Te lo dice una mamma che ci ha messo anni a sentirsi bella e ora, riguardando vecchie foto, pensa “guarda com’ero carina”. Peccato non averlo capito in quel momento, sarei stata più serena e avrei chiuso in un cassetto assurde quanto inutili paranoie sul mio aspetto.

Io trovo bellissimo il portachiavi sbilenco che mi hai costruito col das, il ritratto a carboncino che ci hanno fatto in un parco di Barcellona dove nessuno di noi somiglia all’originale ma io ero tanto felice in quel momento e quindi lo lascio appeso sul muro della cucina.

Trovo bellissima la foto di tua sorella appena nata anche se, come disse l’ostetrica “tranquilla signora, non resta così”

Forse la bellezza è un paio di occhiali. Graduati, adatto ai miopi quanto ai presbiti. Da lettura o da riposo. In tre dimensioni, come quelli che ti danno al cinema e rubi alla fine del film.

Che mettono a fuoco un insieme anziché un particolare.

La bellezza sta in una somma, mai in una sottrazione. Non misura una superficie e non è superficiale.

La bellezza è importante, è come l’antidoto per il mostro di vipera, però contro le brutture della vita.

Bisogna farne scorta davanti a un tramonto, un cielo indaco, un quadro, un gatto acciambellato sul divano, la trasparenza del mare, l’altezza dalla cima di una montagna.

È come un boomerang, ci entra dentro per poi uscire fuori.

Ecco amore, la bellezza è tutto questo.

E tu sei bellissima, bambina mia.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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