Imperversa il caldo, la sete, la non voglia di fare.
Si perdono i pensieri, si fatica a trovare il baricentro, il senso del dovere momentaneamente non pervenuto.
La lavasciuga si è rotta per l’ennesima volta, forse per il numero spropositato di lavaggi o forse perché rappresenta il mio karma per una vita precedente costellata di azioni ignobili.
In casa siamo al cento per cento di quote rosa, col primogenito vagabondo in Trentino e il fidanzato nomade, anche se stavolta per motivi indipendenti dalla sua volontà.
Noi tre femmine si sta bene, al netto di passeggere isterie che lasciano spazio a appiccicosi abbracci.
Con somma gioia e tripudio la mezzana ha ricominciato a fare i compiti delle vacanze richiesti dal liceo in cui andrà a settembre. Si sono visti condannati andare al patibolo con più allegria.
Si ride molto, si mangia sano perché nessuna età scampa alla prova costume, con un’eccezione per la cena di corte dove la convivialita vince sulla taglia. Quest’anno l’arrivo della nuova vicina cinese ha portato una ventata di multiculturalità e un vassoio di nuvole di drago appena fritte.
Questa sera la nostra corte aprirà il portone per la prima volta al cinema all’aperto, perché condividere è bello e noi abbiamo già i pop corn pronti.
In questa terra di mezzo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, in attesa di un viaggio e di qualche novità desiderata e temuta allo stesso modo, qualcosa da fare si trova sempre.