Ciao, piccola.
Scrivo mentre sei in acqua con la maschera che ti copre la faccia, dentro la quale abbiamo scoperto che puoi urlare quanto ti pare perché non ti sente nessuno. Te la metteremo anche a casa, sappilo.
Ti scrivo mentre guardi sott’acqua in cerca di pesci, unicorni e tesori. Armata di un costume arancione e della tua inesauribile curiosità, che è un dono per te ma a volte una condanna per me, che non conosco tutte le risposte alle infinite domande.
Tu, che ti sei impostata da sola il parental control sul tablet, che cerchi di aiutare la mamma quando vedi che si sta avvicinando al punto di rottura, che ti fai il letto ogni mattina e niente storie per entrare in doccia, che sei la prima ad alzarti quando vi sveglio e subito, anche prima di fare la pipì, mi abbracci.
Non che sia sempre stato così, eh, perché io non mi dimentico le sceneggiate nelle corsie del supermercato, il moto di rabbia che ti ha fatto aprire la portiera dell’auto mentre stavo guidando quando avevi solo tre anni, le urla per non dormire nel lettino che hanno fatto accorrere pure i vicini, timorosi che ti stessi scuoiando col pelapatate.
Oggi compi undici anni e io ti guardo con un misto di stupore e meraviglia, perché sei diventata più di quanto potevo immaginare. Cresci in grazia e bellezza, si auguravano le fatine sulla culla della bella addormentata. Tu, mia piccola, cresci in irruenza e felicità.
Oggi si festeggia al mare, ché sei figlia dell’estate, e strabuzzerai gli occhi, come fai sempre quando qualcosa è solo per te, davanti alla torta e al regalo.
Buon compleanno piccola, amore grande della tua mamma.