Al supermercato come sempre, tra offerte speciali e fretta, alla ricerca dell’unico prodotto che sembra non esserci.
Con me le figlie, che mettono nel carrello tutto quello che non dovrebbero, mentre io cerco le trofie come fossero il sacro Graal.
Poco distanti da noi, davanti a una distesa di pomodori rossi, una mamma che annusa una piantina di basilico, mentre tiene per mano il suo bambino, un piccolo e biondissimo elfo dagli occhi azzurri.
Lui si guarda intorno, forse pensieroso, forse annoiato. Lo osservo mentre i suoi occhi si posano sulla mezzana. E sul sorriso che gli illumina il viso, scoprendo dei denti non ancora completamente cresciuti.
Con quello scatto felino che trovi solo nei ghepardi o nei bambini piccoli che vogliono qualcosa, l’elfo biondo molla la presa e corre verso la mezzana, e le si butta letteralmente tra le braccia.
Sembra carramba che sorpresa, l’incontro di due innamorati dopo la guerra, il rientro a casa dopo mesi di navigazione.
La mezzana, incredula solo per un attimo, lo cinge a sua volta. Lui appoggia la testa nell’incavo del suo collo e sorride.
La madre è subito lì, sembra allenata a queste fughe improvvise e probabilmente lo è. Si scusa più volte, mi dispiace, lui è così, non voleva dare fastidio.
La mezzana sorride, lo stringe ancora un po’ e gli chiede come si chiama.
Una ragazza alta con la coda e qualche brufolo sulla fronte, un bambino sdentato e sorridente che si abbracciano nelle corsie di un supermercato.
La bellezza a volte è proprio a portata di mano.