I riti di passaggio sono belli, importanti, necessari.
Sullo stesso palco dove aveva salutato la quinta elementare, la mezzana coi capelli lisci ha celebrato un altro importante traguardo scolastico.
Con l’abbraccio alle terze tutte le sezioni, dalla a alla g, hanno dato il proprio personale contributo.
Hanno cantato, ballato, letto poesie, volteggiando nei vestiti leggeri, ché ormai fa caldo e senti la brezza vicina mentre stai crescendo.
Mentre foto e canzoni scorrevano sullo schermo,si sono detti che sì, ci sono ancora gli esami ma è finita, resteremo amici sempre, anche quando il prossimo anno saremo divisi in scuole diverse, grazie prof, ti abbiamo fatto disperare ma non ti sei arreso.
Al termine delle esibizioni i genitori se ne sono andati, lasciando che proseguissero la festa nel campetto di fronte la scuola, trasformato in discoteca per l’occasione.
Con i jeans di sempre e la maglietta a righe la fanciulla è stata vista spesso accanto a un ragazzino alto col ciuffo sugli occhi.
A me sembravano molto prossimi, ma la piccola ha detto che mi stavo immaginando tutto.
La vita non è uno scherzo, prendila sul serio, ha letto dal palco una ragazzina con le trecce, citando perfino Nazim Hikmet.
E voi prendetela sul serio, ma con quel sorriso sulla faccia, che hai a tredici anni o quando sei innamorato.
Oppure tutte e due.