Dopo anni e anni di pratica nel ruolo di madre, mamma o Mother che dir si voglia, sono fiera di raccontare che ho sviluppato delle tecniche di sopravvivenza da far invidia a Rambo.
Fingersi morta la notte quando qualcuno chiama, bruciare i disegni dell’asilo nel camino senza che nessuno se ne accorga, nascondere gli spinaci nel risotto spacciandoli per pesto.
Ma in assoluto il super potere di cui vado più fiera è la capacità di ascoltare senza sentire nulla.
Ho cominciato quando erano piccoli e si rivolgevano a me come fossi l’unica persona sulla faccia della terra, raccontandomi l’ultimo episodio di Dora l’esploratrice, che una formica stava passeggiando sul davanzale e -che Freud mi perdoni- i sogni, ogni mattina.
Ormai sono cresciuti, selezionano meglio le informazioni da condividere, parlano anche con tante altre persone e spesso dicono cose molto interessanti.
Tuttavia, ogni tanto, qualcuno parla e il mio cervello vaga, nonostante sembri attenta.
Ieri, in macchina.
“Allora va bene, mamma?”
“Come?”
“Ti ho chiesto se sei d’accordo”
“Uh, sì, sono d’accordo”
“Bene! Allora andiamo subito! Che aspettiamo?”
“Andiamo dove?”
“A comprare il cellulare nuovo per me! Hai detto va bene”
“Sì, ehm…in realtà intendevo dire…”
“Mamma! Non è che per caso facevi finta di ascoltare, come al solito?”
E niente.
Vado a spolverare i miei super poteri.