“Mother, ciao, vado”
“Figliolo ciao, io resto. Ma lo zaino non lo prendi? Si va a scuola leggeri oggi?”
“Oh mannaggia è vero. Bene. Vado”
Qualche minuto dopo
“Pronto mamma? Abbiamo un problema. Ti ricordi quando ieri mi hai dato l’abbonamento nuovo e mi hai detto di scriverci sopra il numero della tessera? Ecco, non ho trovato la penna”
“E quindi? Vuoi il numero?”
“No, è che mentre cercavo la penna mi hanno chiamato, poi c’era la cena e l’abbonamento è rimasto sulla scrivania. Non è che me lo puoi portare alla fermata? Ho perso il primo pullman ma posso prendere il secondo”
“Hai meno memoria di un pesce rosso. Persino i materassi sono memory foam! E poi sono in pigiama”
“Nessuno se ne accorgerà”
Un minuto dopo
“Mamma? Una cosa incredibile, è passato prima il secondo pullman, mi dovresti accompagnare a scuola. Ricordati l’abbonamento, eh”
Quindici minuti dopo
“Eccoci a scuola! Grazie per il passaggio, Mother, a dopo!”
“Il cellulare”
“Come?”
“Il cellulare che hai in mano, è mio”
“Ahahah è vero, si vede che si somigliano”
Il primogenito.
Perderebbe anche la testa, se non l’avesse attaccata alle cuffiette.