“E poi hanno parlato di un po’ di argomenti.
L’aborto, l’eutanasia, la legalizzazione delle droghe leggere”
“Urca, tutto insieme?”
“Sì, nella mattina. Abbiamo visto dei video, dei pro e dei contro. Poi ognuno poteva argomentare la propria tesi”
“Caspita, tanta roba”
“Sì ma è stato molto interessante. Sull’aborto avevo già un’idea, per la legalizzazione l’ho cambiata, dell’eutanasia non sapevo cosa dire. E allora ho pensato che è un diritto anche non avercela, un’opinione”
“Eccome. Anzi, mi sembra una riflessione molto profonda. Non siamo preparati su tutto, e poi ci sono questioni talmente grandi che magari non sono giuste o sbagliate in assoluto, andrebbero valutate volta per volta”
“Sí, beh, l’importante è essere liberi, no? Di pensare, decidere, anche cambiare idea”
“Giusto”
“Sai qual è il problema della libertà? È che tutti possono dire la propria, e credimi che qualcuno ha detto delle cose stupidissime”
“Magari ti sembravano stupide perché erano opinioni diverse dalle tue”
“Forse. Ma comunque se non si sanno le cose bisogna informarsi, altrimenti si tace. Qui si parlava della vita, del suo valore. Oh, guarda! Il video degli orsetti gommosi che cantano! Ahahahah”
Quindici anni, maschio, seconda liceo.
Un attimo prima è Zygmunt Bauman, quello dopo Alvaro Vitali.