La tosse che squassa, il naso che gocciola, i fazzoletti abbandonati in ogni dove.
La febbre che ti fa debole e stanca, e ti chiedi come sia possibile alzarsi e cominciare con le mille cose da fare.
I panni da stirare che crescono alla velocità del bambù, il frigo che si svuota allo stesso modo, la polvere che si appoggia sui mobili ma a quella non hai mai fatto troppo caso quindi continui a non guardare.
Il gatto che ti si acciambella sopra, forse perché sei calda o forse per mettere fine alle tue sofferenze sdraiandosi coi suoi otto chili sul tuo petto.
L’ennesima serie netflix terminata, ché anche leggere è faticoso in questi giorni.
Gli acquisti compulsivi su Amazon, che alla fine consegni la carta di credito alla mezzana con la preghiera di nasconderla e di non usarla per comprarsi l’ultimo modello di iPhone.
La pastina in brodo mangiata col plaid scozzese appoggiato alle spalle, le occhiaie disegnate col pennarello nero sulla faccia.
Il sonno che ti coglie come fosse un’imboscata, mentre sei sul divano, ascolti il primogenito che si fa provare la lezione di storia ma tra Adriano e Traiano tu stai già russando.
La piccola che ti sbaciucchia e propone inquietanti tisane da lei preparate, e che sia messo a verbale casomai non dovessi sopravvivere.
La cura di chi ti ama, che passa dalle pizze portate a casa per cena e lascia in bocca il dolce dei pasticcini finiti dalla piccola.
Influenza, non mi avrai.