L’albero di Natale comprato in offerta su Groupon, antigatto, nel senso che è così sconclusionato che neppure il felino si prende la briga di tirare giù le palline.
Il peloso amico di famiglia predilige invece passeggiare per il presepe, dormire tra il muschio e abbeverarsi al laghetto.
Una bambina dal faccino angelico e il cerchietto con le orecchie da renna canticchia felice “sono piccola e tenera come un mamba”
Brillantini per tutte le casa e probabilmente anche nelle mutande, dopo che la piccola ha finito coi lavoretti di Natale.
La cioccolata calda con le canzoni delle feste, mentre il primogenito ascolta rap in cuffia bevendo coca cola.
La letterina a Babbo Natale, ché le tradizioni si mantengono anche quando vengono smascherate.
La piccola che chiede a chi intestare la missiva al termine della quale auspica la pace nel mondo e nella testa di suo fratello.
La mezzana che rischia la falsa testimonianza dichiarando “quest’anno mi sono impegnata a scuola”.
Un check in voce dei regali presi e da prendere, che mostra preoccupanti mancanze alle quali urge porre rimedio.
Un babbo di plastica attaccato malamente alla ringhiera del terrazzo, che a Natale, si sa, siamo tutti più buoni.
E un po’ più tamarri.