“Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Visto mami, le so tutte! Ho imparato le regioni d’Italia”
“Brava amore, però ne manca una”
“No, non manca niente, le ho dette tutte”
“Manca il Molise”
“Ahahahah bella questa, lo sanno tutti che il Molise non esiste”
“Ma no, piccola che dici? Certo che esiste”
“La mia compagna ha detto di no, ne era certa”
“E io ti garantisco che esiste. Ne sono certa anche io”
“Ma è la regione che confina con l’Australia?”
“Amore di mamma, noi non confiniamo da nessuna parte con l’Australia”
“Neanche a sud-est?”
“Neanche a sud-est”
“È un vero peccato. Domani a scuola lo dirò a tutti. Bisognerebbe fare qualcosa”
La moderna geografia sposta i confini e ridefinisce gli spazi, almeno nelle intenzioni e nei desideri di una bambina di quinta elementare.
Forse, come diceva Gagarin nello spazio, “da quassù la terra è bellissima. Non si vedono né confini né barriere”
Intanto da quaggiù, piccoletta si prepara a dominare il mondo.