E poi

L’open day il sabato mattina, tra centinaia di altri genitori confusi e assonnati, insieme ad altrettanti ragazzine e ragazzini con lo sguardo curioso e il cellulare in mano.

L’onore e l’onere della scelta, che è complicata proprio perché di scelta ce n’è tanta, forse troppa.

Perché una volta era più semplice, se volevi studiare andavi al classico o allo scientifico, se volevi diventare maestra andavi alle magistrali, nel dubbio c’erano sempre geometra e ragioneria.

Oggi ci si perde in una giungla di indirizzi, acronimi, specializzazioni.

La mezzana si è mossa disinvolta e intraprendente tra aule e corridoi, ha dichiarato che l’istituto è di suo gradimento e non saranno necessari ulteriori open day, che però faremo lo stesso.

Il pigiama party della piccola, ormai lanciata verso una vita sociale più ricca di quella di sua madre. La preparazione dello zainetto perché ‘dormo fuori, mami, non essere troppo puntuale per venire a prendermi che così sto un po’ di più’.

La latitanza del figlio maggiore, che torna da scuola, si nutre come se arrivasse da settimane nella foresta, prepara il borsone e saluta tutti ‘mother, vado. Adesso c’è la partita, poi si va tutti a mangiare da M che fa le braciole con la pizza e poi a giocare alla PlayStation da A. Ci vediamo poi’ ‘Ma quand’è poi?’ ‘Boh’

Qui si diventa grandi, un poi alla volta.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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