Fuori è già buio, non me ne ero accorta.
Non c’è mai una domenica uguale ad un’altra, una consuetudine o un rito.
Il grande riprende gli aggiornamenti da arbitro, e per tutta la mattina corre, ripassa e impara regole vecchie e nuove. Sembra essere pronto per una nuova stagione di fischi e cartellini.
La piccola si esibisce con la ginnastica artistica alla festa dell’oratorio, con una canottiera troppo grande che si scoprirà essere mia e chissà come finita addosso a lei, che salta, rotea e volteggia col sorriso di chi non vorrebbe essere da nessuna altra parte.
La mezzana che cerca la scuola da fare il prossimo anno, contando ore e materie, immaginandosi più grande di quello che è.
Gli starnuti di tutti, la tosse e la coperta pesante, il tè caldo che mi fa male la gola mamma, il film guardato sdraiati sul divano nel tardo pomeriggio, con le persiane chiuse che sembra di essere al cinema.
Il gatto che non miagola più fastidioso e insistente per farsi aprire la porta, ché in casa è più caldo e si sta bene così.
Fuori è già buio ed è ottobre, e io non me ne ero accorta.