Tu che hai la curiosità dell’esploratore, la lungimiranza del visionario, il coraggio e l’incoscienza dell’innovatore.
Che vedi oltre ma soprattutto dentro, di te ma anche di chi ti sta accanto.
Che non entri in punta di piedi anzi fai un gran baccano quando arrivi nelle vite degli altri, perché porti novità, entusiasmo e allegria.
Che hai fatto della cura un modus vivendi e della gentilezza un modus operandi.
Che con mio sommo sdegno non ti accorgi di un cambiamento nei capelli, nel trucco o nei vestiti ma per mia grande fortuna cogli uno sguardo diverso o un tono di voce più basso.
Che sei capace di fare rete anche con quattro fili e di creare connessione anche dove non c’è campo.
Che non sai risolvere rebus ma sei un grande enigmista.
Che porti il sole quando siamo in vacanza ma non mi porti all’Ikea, che quando dici anello intendi quello da dieci chilometri, quando mi chiedi “andiamo a fare una passeggiata?” mi rassegno a pomeriggi di boschi e sentieri.
Che mantieni saldo il timone e sicura la rotta, anche quando il mare intorno è onde e tempesta.
Che vedi i limiti come guadi di un fiume nel bosco, e metti un sasso dopo l’altro per superarli.
Che sei un padre critico nei tuoi confronti e attento ai figli, i tuoi ma non solo.
Che riesci a stare al mio fianco nella vita di tutti i giorni, un passo avanti se c’è pericolo e uno indietro quando è necessario.
Che ancora adesso, quando in mezzo alla gente il mio sguardo incontra il tuo sorriso, so di essere a casa.
Perché ci sono degli amori che vanno talmente in profondità da farti volare in alto.
E qui da noi, il panorama è bellissimo.
Buon compleanno, Marco.