Diario di bordo
Giorno sette
Dubrovnik
Croazia
“Ma questa città è bellissima, ragazzi! Guardate, è racchiusa dalle mura. Affacciata sul mare. Ci sono tante cose da fare e da vedere. Cominciamo!”
“Prendiamo la funicolare mamma?”
“Certo! È alta, eh?”
“Uh che paura ma guarda il panorama! E l’isolotto! E si vede proprio tutto, ci sono anche quelli con la canoa, in mare”
“Mother, farò delle stories su Instagram da paura”
“Eh certo, l’importante è quello”
“Mami mami mami guarda quella barca, sembra un veliero dei pirati, la prendiamo?”
“Va bene piccola, e veliero sia!”
“Accidenti, certo che il mare è mosso, eh?”
“Aaaaarghhhhh mami mami mami voglio scendere si ribalta aiuto”
“Piccola, facciamoci un ultimo selfie prima di morire”
“Aaaaarghhhh!!!!”
“No piccola, stai tranquilla, non ci succede niente, adesso giriamo intorno all’isolotto e poi torniamo a terra”
“Mamma, ma se affondiamo i cellulari si salvano?”
“Aaaaaaarghhhh!!!”
“Eccoci, siamo arrivati. Adesso giriamo a piedi la città, saliamo sulle mura. È veramente bellissimo, questi vicoli, i negozietti, ci si potrebbe perdere”
“Ecco, appunto, mother. Dove siamo?”
“Come dove siamo? In centro, no? Per uscire dobbiamo prendere il ponte levatoio che sta per di là…no forse sta di qua…certo che questi vicoletti sembrano proprio tutto uguali”
“Mamma, che facciamo? Tra poco la nave salpa, ci lascia qui, cosa faremo?”
“Stai tranquilla, è tutto sotto controllo. Dietro di me, andiamo. La prima a destra, la seconda a sinistra, ed eccoci…”
“Al punto di partenza, mother. Abbiamo girato in tondo. Resteremo qui per sempre. Dovrò imparare il croato”
“Che ottimismo, grazie. Aspetta! Ho ancora lo scontrino del negozio all’ingresso delle mura. Mettiamo sul navigatore l’indirizzo e troveremo il parcheggio dei pullman”
“Sicura?”
“Come si dice ponte levatoio in inglese?”
“Speriamo bene, ho lasciato il caricabatterie in cabina”
“Tutti con me”
Guidati dal santo navigatore, dopo le vertiginose altezze della funicolare, un giro in barca che poteva essere l’ultimo, un labirintico giro del centro e una corsa a perdifiato, siamo riusciti a salire sulla nostra nave, che stava già scaldando i motori per la partenza.
Abbiamo provato a perderci, ma non ce l’abbiamo fatta.
Domani si torna a casa.