“Ma davvero? Caspita, non ci era mai capitato”
“C’è sempre una prima volta, dice la mamma”
“Beh, ha ragione. E posso dire anche che è una sorpresa, anche se sono qui da tanti anni. È bello stupirsi nella vita, sai?”
“Oh sì, anche io mi stupisco quando vengo qua. E sono anche tanto contenta”
“Ma che meraviglia, mi stai facendo commuovere. Ce ne fossero di più di persone come te. Allora, queste sono le nostre proposte. Ci sono i quaderni, i portachiavi, e tante altre cose. Guardale bene, se vuoi la mamma può fotografarle e poi a casa le osservi bene e decidi”
“Mmm…non ne ho bisogno, grazie. Vorrei quello”
“Piccola, non vuoi prenderti un po’ più di tempo? Non abbiamo fretta”
“No no mami, sono sicura. Mi sembra il regalo più bello. Prendiamo questo”
“Va bene, la scelta spetta a te. E ne hai fatta una ottima”
“Vero! Facciamo così, questi li ritiri appena sono pronti. Adesso ti regalo una penna da portare a casa. Vedi? C’è il disegno e il nostro logo”
“Grazie! Allora torno presto, quando è il mio turno”
La piccola ha scelto, con compostezza e senza esitazione.
Come ai suoi fratelli prima, le è stata data facoltà di scegliere a chi destinare le bomboniere della sua prima comunione.
E visto che a casa non amiamo particolarmente animaletti di Swarovski, zuccheriere di ceramica e angioletti in terracotta abbiamo pensato che un dono ben si sposa con un’occasione tanto importante.
La scelta del primogenito era stata l’Avis -mamma, sono anemico, mi pare giusto- per la mezzana l’ospedale pediatrico -ci sono nata, è importante.
La piccola non ci ha pensato su nemmeno un attimo.
E siamo andate al canile.