“Visto mami? Tutto è bene ciò che finisce bene!”
“Beh, insomma, bene…”
“Certo! Ho finalmente il mio travestimento da Jumanji! Che ci voleva?”
“Che ci voleva?? Scherzi vero? Hai idea di cosa c’è voluto per trovare una salopette a febbraio? Persino Amazon s’è fatto una risata”
“Ma tu l’hai trovata mami”
“Certo, negli ultimi saldi di un centro commerciale e peccato per la taglia: in una xxs si entra dopo che si è morti da almeno un paio d’anni”
“Però io ci sono entrata alla fine, no?”
“Vero, perché abbiamo riempito di asciugamani tutta la salopette per allargarla. Alla fine stava su da sola e sembrava una persona senza testa. Era inquietante”
“Però è stato divertente metterla seduta in camera di mio fratello. Gli è preso un colpo”
“Quello sì, lo ammetto. Però poi con la ricerca della camicia a scacchi…”
“Quella del nonno Sergio come vedi è andata benissimo. Non sembrava così vecchia, anche se aveva trent’anni”
“Già. Ringraziamo il nonno e soprattutto la nonna, che non butta via niente come gli accumulatori seriali”
“Vedi che ho ragione? E poi la parrucca era carina”
“Sì, ma tu non l’hai messa! Le avevamo fatto pure le trecce”
“Perché a scuola mi hanno detto che i miei capelli sembravano già quelli di Judy!”
“Ma te lo avevo detto anch’io, mi pare”
“Non è la stessa cosa”
La piccola è riuscita a travestirsi da personaggio di Jumanji in tempo per la sfilata a scuola.
Nonostante abbia trattenuto il respiro tutta la mattina a causa della salopette troppo stretta e abbia visto le sue compagne con travestimenti degni del carnevale di Venezia, pare si sia divertita parecchio.
Io di più, perché è finita.