“Mami che belli, teneri, cucciolosi!! Sabato è stato meraviglioso, non vedevo l’ora di vederli”
“Piccola, sono contenta che finalmente tu sia riuscita a conoscere i cuccioli di Zelda”
“Anche io. I cuccioli sono tutti neri, tranne uno che ha una macchia bianca sul collo. Chissà da dove è venuta! La sua mamma è nera, il suo papà è cioccolato.
Comunque Zelda è bravissima a fare la mamma: ha una gran cura dei suoi piccoli”
“Proprio come te, mother ahahahah”
“Zitto e mangia”
“E pensa che mi venivano vicini. Mi sono lasciata annusare anche se profumo di gatto”
“Al limite puzzi, di gatto ahahahah”
“Zitto e mangia”
“Mother, ma è il polpettone! Il tuo, polpettone! Sai che non ce la facciamo proprio”
“Mamma, ha ragione lui”
“Mmm…che bontà! Mami, posso avere un’altra fetta? Anche insalata, grazie”
“Fermi tutti. La piccola sta male! Vuole il polpettone della mamma! C’è un dottore in sala?”
“Siete orribili, voi due. Vostra sorella apprezza le cose buone, tutto qui. Tieni, piccola”
“Grazie mille, mami. Belli i capelli, sei andata dalla parrucchiera?”
“Ehm…no, anzi sarebbe proprio il caso di lavarli”
“E il lavoro, oggi? È andato bene?”
“Uhm…sì, ma…ti senti bene?”
“Benissimo! Ah, ti trovo dimagrita”
“Piccola infingarda. No! Non prenderemo un cucciolo!”
“Ahahaha la piccola è stata smascherata!!”
“Basta, non ne voglio più di polpettone”
Forse da grande diventerà una veterinaria affermata.
O più probabilmente un ottimo politico.