Effetto placebo

“Mother, mi fa male il ginocchio, ho due afte in bocca e chissà per quanto non posso mangiare, una stanchezza che non puoi assolutamente immaginare. Oh, è il mio cellulare. Ciao, come? Andiamo giù a piedi in piazza a prendere il kebab? Ma certo! Ti saluto, mother”
“Mamma, mi sento poco bene. Anzi sto proprio male. Sono debolissima, guarda, non riesco neanche a sollevare il gatto. E ho anche la nausea, ho preso solo cinque gocciole e un bicchiere di succo insieme al latte, a merenda. Se leggo mi gira la testa”
“Va bene, allora scrivo sul gruppo che stasera non vai all’allenamento di pallavolo, così ti riposi e domani starai meglio”
“È oggi? È vero! Prendo tedesco, poi faccio matematica. Tu non scrivere niente”
“Mami mami, zoppico! Vedi? La caviglia mi fa malissimo, non posso camminare. Senti qui l’osso che sporge. Prima non c’era. Lo sapevo, lo dice anche Carlotta Ferlito che le ginnaste si fanno male, se sono vere ginnaste. Quindi io mi sono fatta male e allora sono una vera ginnasta”
“Se vuoi ci mettiamo del ghiaccio, e al canile andiamo un altro giorno, non importa”
“Aarghh! No! Il canile, i miei cuccioli mi aspettano, andiamo”
La vita, il placebo migliore che esista.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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