Ferrovie Nord, treno del mattino, direzione Milano. Tanta gente, tutta assonnata. Nessuno senza telefono in mano.
E poi, loro.
Gli eroi.
“Oh raga come butta? Minchia che stamattina c’ho fisica e ieri sono uscito con una tipa e non ho studiato”
“Ma chi, Yasmine di terza C?”
“Ma che, sei fuori? Quella non ti caga neanche a pagarla”
“Allora chi era? Quella bionda di seconda G, che è arrivata quest’anno?”
“No, quella c’ha il tipo, ti pare?”
“E quindi con chi sei uscito?”
“Benedetta, terza A. Quella col cane enorme e la madre gnocca”
“E bravo frate! Oh, gente, che si fa, si bigia? Dai che si spacca oggi”
“Bella lì, caxxo di genio che sei, ci sto”
“Anch’io, me ne fotto. Non ho preso neanche i libri oggi”
“Si va al parco? C’è il bar e poi ce ne stiamo sul pratone”
“Dai frate, spacchiamo!”
“Però sembra nuvolo fuori”
“E se piove?”
“Ma tu c’hai soldi?”
“Niente, zero”
“Io ho tre euro”
“Oh, ma è già la nostra fermata”
“Vabbè, andiamo a scuola frate, che mio padre mi impicca se mi becca”
E anche oggi, si spacca domani.