In coda alla cassa di un supermercato.Io che mi destreggio con abilità tenendo in equilibro come un funambolo le fette biscottate integrali (numero di confezioni: tre),
I biscotti (numero di pacchi: quattro), il latte (numero litri: due) e il detersivo in polvere per la lavatrice (uno solo, ma confezione famiglia quindi largo come una Smart e pesante come l’uranio)
Prima di me una signora, elegantissima nel suo vestito blu profilato di bianco, coi capelli corti e morbidamente acconciati, parure di collana e orecchini ton sur ton. Tanti anni ma ben portati. Ha già appoggiato sul nastro nero la sua spesa, una ventina di yogurt gusti misti e due bottiglie di bianco frizzante.
Mi osserva per un momento, mentre cerco goffamente di non versare il latte nel detersivo, e mi fa un gran sorriso che mette in mostra una fila di denti (dentiera?) perfetti.
“Oh signorina, la lascerei passare tanto volentieri…”
“Grazie signora, in effetti ero un po’ in difficoltà, non dovevo prendere nulla ma sa come sono le offerte…”
“…ma non posso perché sono di corsa. Devo andare all’ospedale da mio marito Mario, ha avuto un ictus”
“Oh signora, mi dispiace, non si preoccupi…”
“Sì, l’ha avuto due settimane fa e mangia solo yogurt per adesso. Non le dico che fatica avanti e indietro dall’ospedale, praticamente non faccio altro, meno male che almeno ancora non parla così c’è un po’ di tranquillità”
“E può bere il vino? Strano!”
Si inserisce la cassiera dal grembiule giallo.
“Come? Ah, no! Dopo l’ospedale ho l’aperitivo con le mie amiche! Adesso ci vediamo più di prima”
Ridendo insacchetta gli yogurt e esce allegra, una bottiglia per ogni mano.
Caro signor Mario,per quello che può valere, solidarietà dalla fila della cassa due del supermercato.