Così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontana, più forte ti scriverò.
Oggi è il quarto giorno da che sei partita, piccola mia, e qui va tutto benissimo.
Nemmeno per un attimo ho pensato di venire a spiarti dall’albego vicino al campeggio, no.
Nemmeno una volta ho ingrandito le foto che qualche anima pia ci manda sul gruppo WhatsApp “Primo Turno” per cogliere nei tuoi occhi un indizio di benessere o malessere, no.
Nemmeno una volta ho pensato di stalkerare le mie conoscenze per avere notizie di te e sapere se mangi e dormi, se il minestrone e le verdure delle cuoche ti piacciono, se hai visto le marmotte o hai avuto freddo la notte, no.
E sai perché, piccola mia?
Perché ho fiducia in te e nelle persone che ti accompagnano.
Perché credo nel campeggio come esperienza formativa e di crescita, come passo in avanti nelle autonomie e nella fiducia in se stessi.
Perché i tuoi fratelli lo hanno fatto prima di te e li ho sempre riabbracciati sporchi, felici e cresciuti.
Non l’ho fatto perché i figli sono frecce lanciate in avanti ma, soprattutto, perché oggi è il giorno della telefonata e domenica veniamo a trovarti, piccola mia!
Con tanto amore,
Mamma stalker