È la volta del numero nove, piccola mia.L’ultimo anno con una sola cifra.
Un numero magico, il numero che fa tre volte voi.
Ma tu, di numeri, ne hai da vendere.
Tu, la mia bambina disubbidiente col corsivo e allergica ai margini.
Tu che colori fuori perché hai troppo colore per restare dentro, che scrivi in stampato minuscolo delle parole uniche.
Tu che ardi di passione per la ginnastica artistica, nonostante una fisicità non proprio da ginnasta, con quella pancina rotonda che alla mamma piace tanto sbaciucchiare ma che non ti consente le evoluzioni e i salti che vorresti.
Tu che scivoli dalla trave ma sai mantenere l’equilibrio con grazia e meraviglia nella vita di tutti i giorni.
Allora tu continua a correre, saltare e roteare, piccola del mio cuore, ché forse non salirai sul podio di un palazzetto ma ti sei già aggiudicata la medaglia d’oro della tenacia.
Tu capace di provare e riprovare una verticale sul prato e una acca maiuscola sul quaderno, perché se decidi che vuoi fare qualcosa alla fine ce la fai.
Tu che ogni tanto mostri il lato buio dove stanno nascosti capricci e rabbia, ma da sola sai accendere la luce su un sorriso contagioso.
Tu che dormi allargata come una stella marina, che nel sonno litighi con le coperte, che ogni tanto di notte arrivi fino al mio letto e dici qualcosa che al mattino non ricorderai.
Tu che vorresti avere un camper, un cane e essere adottata dai vicini di casa col bimbo piccolo.
Tu che mi sfinisci di domande per avere qualche risposta, che canti a squarciagola sotto la doccia, che vivresti in pantaloncini e infradito, forse perché sei figlia dell’estate.
Tu che per il compleanno vorresti un pigiama party, che mi chiedi quando potrai mettere un reggiseno e se da piccola sognavo di essere la tua mamma.
Auguri a te, che piccola non sei ma piccola per me rimarrai, senza pigiama party ma con una mamma che sì, desiderava proprio essere la tua mamma.
Auguri a te, mio artificio senza fuoco, desiderio di una stella cadente, ultima luce in fondo al buio.
Buon compleanno, piccola mia.