Coscienza pulita

“Bella signora buongiorno!Servizio completo?”
“Buongiorno! Qualunque cosa voglia dire, mi piace. Servizio completo sia!”
“Bene, mi faccia un po’ vedere…ah. Signora mia, ma che è successo? Una devastazione, qui, ci vorrà del tempo”
“Tempo? Quanto tempo? Insomma, non può essere così grave la situazione, giusto?”
“Non è grave, signora. È peggio. Intanto guardi qui, cosa devo fare di tutta questa roba?”
“Ehm…le spostiamo un po’?”
“Signora ma qui ci sono un paio di scarpe”
“Sì lo so grazie, le tengo nell’eventualità di trovare del tempo per andare a camminare e…”
“Signora non voglio sapere perché, basta che le tolga”
“E questo? Patatine?”
“Sì, la merenda di mio figlio che poi deve giocare a basket”
“Qui ci sono delle tessere”
“Ah! Ecco dove era finita la tessera fedeltà! Peccato che ne abbia già rifatta un’altra”
“Vabbè dovremmo aver tolto tutto, vada pure di là ad aspettare. Ma…cosa ne facciamo di queste?”
Un paio di mutande lilla della piccola, ordinatamente appallottolate nel portacenere. Anche facendo uno sforzo di fantasia, non riesco a capire come ci siano arrivate e soprattutto quando.

L’autolavaggio è un’esperienza di profonda introspezione, per scavare nella propria coscienza sporca e nell’abitacolo di una macchina zozza.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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