Sintesi della periodica ricognizione sulle mode del momento, servizio di pubblica utilità per l’adulto che vuole stare sempre sul pezzo.
“Guarda che trick ho imparato! Fighissimo!”
“Il mio gira più del tuo, bello”
È il fidget spinner, ultimissima moda tra bambini e adolescenti. Pochi centimetri di plastica o metallo, alle estremità tre cerchi che in alcune versioni si illuminano come un semaforo. Si tiene tra pollice e indice e si fa girare, all’infinito. Vince quello che gira più a lungo. Un vorticoso giramento di sfere insomma. Appartiene alla categoria degli anti stress e fa sorgere spontaneo il dubbio sulla effettiva necessità di un anti stress in così tenera età. Roba che, se a otto anni devi fare vorticare uno spinner a diciotto devi farti di Xanax per rasserenarti.
“Gangsta! Gangsta! Sempre collegato /
altro che gangsta, sei un hacker /
a casa ho quattro cessi, sai dove abito /
se ti presenti ficco la tua faccia nel water /
mando questa gente in coma cerebrale /
dalle Marche al nord il sapore è acre /
tu sulla strumentale cadi e sbatti la testa /
il flow è macabro tipo bum! Shumacher /
Scarica gratis e vaffanculo, scarica gratis e vaffanculo /
Fabri Fibra! Ha!
Io non capisco perché dici tante cazzate /
se mi passi il microfono ti gonfio di mazzate ”
Fabri Fibra versus Vacca, Pino Scotto vs Salmo, Entics vs Mondomarcio. È il magico mondo del dissing, la moderata arte del dibattito rap. Un ragionevole e fecondo scambio di opinioni e gentilezze fra rapper.
Una disamina attenta e partecipe dell’altrui punto di vista.
“Guarda com’è molle! Se lo schiacci torna su! E senti come scrocchia! È meravigliosamente disgustoso”
È il nuovo skifidol fluffy slime, la pasta modellabile che ha reso definitivamente obsoleto il pongo e preistorico il das.
Un impasto molliccio in una vasta gamma di colori e profumi venduti in piccoli barattoli in ogni edicola del paese. Scopo del gioco nessuno, se non lasciare il barattolo aperto e ritrovare una massa colorata e rinsecchita.
Per ora è tutto, grazie al cielo.